INFORMAZIONI RELATIVE AGLI OSSIDI DI FERRO
PER COLORAZIONE IN PASTA DEL CALCESTRUZZO
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Gli ossidi di ferro sono pigmenti insolubili
in acqua, resistenti agli alcali,
ed hanno
ottima stabilità alla luce ed
alle intemperie.
Tenuto conto di queste caratteristiche
e
del prezzo contenuto, sono da
considerarsi
i migliori pigmenti per la colorazione
del
cemento.
Fino ad un limite del 10% (calcolato sul
peso del cemento) l'introduzione del pigmento
non influenza sensibilmente la resistenza
del calcestruzzo.
Con l'introduzione del 5% di
ossido di ferro,
generalmente, si ottiene una
tinta vicina
alla saturazione, ciò significa
che oltre
questa percentuale la colorazione
varia in
modo limitato. Alcuni ossidi
raggiungono
questo limite a percentuali più
elevate.
La quantità di pigmento da introdurre
è chiaramente
riferita al cemento, dato che
gli inerti
non subiscono colorazione diretta.
Di conseguenza,
l'intensità del colore varia
anche in base
al rapporto fra cemento e inerti.
Quanto
più questo è a vantaggio del
cemento, tanto
più intensa sarà la pigmentazione.
VARIAZIONE DELLA TONALITA' DI
COLORE NEL
TEMPO
Esiste una relazione fra la gradazione di
tinta ed il rapporto acqua/cemento: al disopra
di un certo valore si ha una colorazione
più intensa del manufatto, accompagnata però
da una riduzione della resistenza dello stesso
sia meccanica sia agli agenti atmosferici;
ne consegue una più rapida degradazione della
sua superficie e quindi del suo aspetto cromatico.
Ad ogni modo, qualunque sia la
tecnologia
e il dosaggio per la produzione
dei manufatti
colorati, lo strato superficiale
degli stessi
è soggetto nel tempo ad un'usura
più o meno
lenta che mette a nudo i granuli
dell'inerte.
Quindi a seconda dell'inerte
impiegato si
possono avere variazioni tendenti
al chiaro,
bruno etc.
EFFLORESCENZA
E' un fenomeno chimico-fisico che ha già
inizio durante la fase di essiccamento del
manufatto, e viene esaltato da un rapporto
elevato acqua/cemento che rende più poroso
il manufatto finale. Favorito dall'umidità
ambientale, l'idrato di calcio, presente
nel cemento e solubile in acqua, tende a
migrare verso la superficie del manufatto:
qui, a contatto con l'anidride carbonica
dell'aria, reagisce trasformandosi in carbonato
di calcio, dando luogo a chiazze biancastre,
note sotto il nome di "efflorescenza".
Si fa presente che gli ossidi di ferro, per
la loro struttura chimica non possono né
dare luogo né favorire l'insorgere dell'efflorescenza,
la quale è tanto più visibile quanto più
il manufatto è colorato. Per ovviare a detto
inconveniente, oltre ad appropriato rapporto
acqua/cemento e ad un corretto dosaggio dell'impasto,
è consigliabile impiegare degli additivi
appositamente studiati allo scopo.
Concludendo, la buona riuscita
nel tempo
di un manufatto in calcestruzzo
colorato
dipende dalla buona qualità del
pigmento,
dal dosaggio dell'impasto e dalla
tecnologia
di produzione.
Dal sito SIOF(Società italiana Ossidi di ferro)
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